LA NUOVA FRONTIERA DELL’ENDOTERAPIA
Tradizionalmente, i trattamenti basati sull’irrorazione della chioma degli alberi consentono soltanto ad una percentuale minima della miscela contenente la sostanza attiva di giungere sul “bersaglio” ed esplicare le proprie funzioni.
La nuova pratica dell’endoterapia, invece, riduce drasticamente le quantità di prodotti impiegati e risparmia l’ambiente circostante e gli organismi “non bersaglio” dall’esposizione a prodotti chimici, mediante immissione diretta della soluzione antiparassitaria o nutritiva all’interno dei vasi linfatici degli alberi.
Inoltre, essa consente di preservare suolo e falde acquifere dall’inquinamento dovuto a deriva e ruscellamento e di beneficiare più a lungo degli effetti del trattamento.
La nuova frontiera dell’endoterapia inizia con il metodo Pestalia, che si avvale di una endoinfusione unica e rivoluzionaria, finalizzata a distanziare meccanicamente i tessuti vegetali con il solo intervento manuale dell’operatore e infondere piccole quantità di liquidi ad azione nutriente o antiparassitaria nei vasi xilematici, collocati subito sotto la corteccia.
Il metodo Pestalia sfrutta, dunque, l’intensità della traspirazione fogliare quale forza per il movimento e non prevede alcun foro o lacerazione ai danni del tronco.
Infatti, l’iniezione è effettuata con l’ausilio di un ago di sezione lenticolare, che viene estratto al termine dell’intervento, senza che vi sia la necessità di un trattamento specifico.
GRAZIE AL METODO PESTALIA, L’INIEZIONE A PRESSIONE LASCIA IL POSTO ALL’INFUSIONE NATURALE.
L’endoinfusione praticata da Pestalia si pone due principali finalità: l’eliminazione diretta e il controllo ottimale dei parassiti (insetti e acari) e dei microorganismi (batteri e funghi) che minacciano la salute degli alberi.
L’approccio Pestalia è destinato prevalentemente a specie arboree ad alto fusto, latifoglie e conifere e non risulta condizionato da fattori, quali le dimensioni della pianta, la specie vegetale e l’età.
Per quel che riguarda la frequenza dei trattamenti, per le latifoglie è sufficiente un solo intervento annuale, mentre per le conifere i benefici dell’endoinfusione possono essere addirittura pluriennali.
TARGET PRINCIPALI
Processionaria del pino Thaumetopoea pityocampa
Processionaria della quercia Thaumetopoea processionea
Ifantria americana Hyphantria cunea
Minatrice fogliare dell’ippocastano Cameraria ohridella
Limantria Lymantria dispar
Tingide del Platano Corytuca ciliata
Afi di:
° Afi de lanigero del pioppo Phloeomyzus passerinii
° Afi ne lanigero quercia Diphyllaphis mordvilkoi
° Afi de ceroso del faggio Phyllaphis fagi
° Afi de del tiglio Eucallipterus tiliae
° Afi de degli olmi Tinocallis platani
° Afi de del cipresso Cinara cupressi
° Afi de verde dell’abete bianco Cinara pectinatae
Eriofi di:
° Eriofi de degli aceri Artacris macrorhynchus
° Erinosi del tiglio Phytoptus leiosoma
° Eriofi de del frassino Eriophyes fraxini
° Eriofi de dell’acero Eriophyes macrorrhynchus
° Eriofi de del platano Eriophyes pseudoplatani
° Sputacchina media Philaenus spumarius (vettore della Xylella fastidiosa dell’olivo)